Il Natale codificato da un governo incapace di pianificare l’annunciata seconda ondata è passato. 700mila sono i morti che l’Istat ha stimato per quest’anno, un numero paragonabile al 1944: l’anno più drammatico del secondo conflitto mondiale.
Un Natale difficile, mutilato di abbracci e baci. Un Natale privo di commensali col vestito della festa e la guantiera di pasticcini in mano da portare a casa dei parenti o degli amici. Un Natale passato a interpretare i codicilli e i cavilli da sviare per poter vedere i propri vecchi e fragili genitori, lasciati soli per paura del contagio e della morte che arriva e porta via senza un ultimo abbraccio, senza un ultimo saluto.
Questo è il Natale 2020: una festa di speranza senza gioia con una sola certezza: il dubbio.
Con un sobrio sensazionalismo il governo Conte ha fatto arrivare i primi vaccini il giorno della festa, sarà il sommo Arcuri a gestire il piano vaccinale per cui state sereni italiani che andrà tutto bene; così è stato per le mascherine, i banchi a rotelle, i dispositivi di protezione individuale, i ventilatori e tanto altro ancora.
Gabriella Grasso
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