Come in tutte le cose alle quali non si era mai pensato, sono di stupore e di incredulità le prime impressioni che se ne ricavano quando ci imbatte in qualcuno che quella cosa l’ha pensata e la comunica agli altri e cerca di convincerli che si tratta di una cosa buona e realizzabile. Una cosa simile è la petizione al presidente della Regine Siciliana, Nello Musumeci, lanciata su facebook da Paolo Graziano per collegare Troina, San Teodoro e Cesarò alla Circumetnea.
L’idea è di collegare questi tre comuni alla Circumetnea realizzando una tratta ferroviaria di 50 km che va da Troina, passando per San Teodoro e Cesarò, all’esistente stazione Circumetnea della zona artigianale Murazzorotto di Randazzo. Questa tratta Troina-Randazzo collegherà tutta l’area del parco dei Nebrodi non solo l’area metropolitana catanese, ma anche la costa ionica in prossimità della stazione di Riposto ad un tiro di schioppo da Taormina. Qualcosa del genere era emersa nel 1995 dalla ricerca su “Riposto e l’Alcantara. Un porto per lo sviluppo dell’Etna, dei Peloritani e dei Nebrodi” condotta da un gruppo di docenti universitari: Giuseppe Amata, Davide D’Agata, Sebastiano Maggio e Antonino Montalto. Non so se Graziano, che di professione fa l’ingegnere, e questo gruppo di docenti abbiano avuto modo di conoscersi. Penso di no. E’ comunque singolare che quest’idea ritorna dopo un quarto di secolo. Segno, forse, che il collegamento ferroviario di questi tre comuni nebroidei alla Circumetnea non è poi così balzana. Nella petizione lanciata da Paolo Graziano non c’è solo il collegamento ferroviario Troina-Randazzo. Realizzata questa tratta, se ne prefigura un’altra che collega Troina a Cefalù passando per Nicosia, Sperlinga, Gangi, Petralia, Geraci e Castelbuono. “E’ il treno dei Normanni che collegherà le due perle del turismo siciliano, Cefalù e Taormina, dando ai turisti la possibilità di godere delle bellezze naturalistiche del Parco dei Nebrodi e dei borghi più belli d’Italia attraversati da questa tratta ferroviaria”, spiega Graziano. Gran parte dei comuni che questo treno dei Normanni dovrebbe collegare ricadono in un’area interna omogenea che ha stretti legami con l’area metropolitana catanese. I rapporti tra quest’area interna e l’area metropolitana catanese sono fortemente squilibrati. Le difficoltà di collegamento stradale sono note a causa di smottamenti e scarsa manutenzione, sottolinea Graziano. Il treno dei Normanni, secondo Graziano, “risolverebbe il problema secolare di collegamento di circa 100 mila abitanti di quest’area con Catania”. Siamo a maggio, nel mese in cui fioriscono le rose. Vedremo se fiorirà come le rose l’idea contenuta in questa petizione.
Silvano Privitera
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