Papa Francesco in merito al Vangelo, proclamato nella 18° Domenica del tempo ordinario, ci invita a meditare con le seguenti domande: “Perché cerchiamo il Signore? Perché cerco il Signore? Quali sono le motivazioni della mia fede, della nostra fede?”. Il Papa con questi quesiti ci fa riflettere e ci offre la chiave di lettura per questo brano giovanneo.
L’uomo ha sempre creduto nei segni e chiede a Gesù un segno per indurre a credere in Lui. Gesù spiazza tutti e dice: “”Voi mi cercate non perché avete visto segni ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete saziati”. Cioè siamo chiamati a non credere come fanno i pagani (come scritto da San Paolo agli Efesini – seconda lettura domenicale) che sono bisognosi di toccare con le mani una certezza di fede ma riconoscere che il cibo spirituale, che sazia per l’eternità, è quel cibo che non perisce e va ricercato prima di ogni altra cosa. Purtroppo l’uomo è sempre tentato a cercare quello che soddisfa subito e che appaga i bisogni momentanei. Cerchiamo miracoli, prodigi, particolari pratiche devozionali, osservanza di speciali precetti, apparizioni, messaggi e ritagliamo la nostra fede per un nostro “uso e consumo”; una fede nutrita da fatti esteriori è destinata ad essere non sviluppata in altezza, per mancanza del suo vero nutrimento: il “Pane Eterno”. Gesù ci invita ad essere Veri nella Fede tanto che dirà a Tommaso: “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!” (Gv 20, 26-29). Allora di che pane stiamo parlando? Della Parola che si fa cibo e quel Pane è proprio Gesù: “Io sono il Pane di Vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà più sete”. Il brano giovanneo, di questa domenica, termina proprio con queste parole che invitano ad accogliere Gesù nella propria vita e di viverlo sempre con Amore in pienezza e autenticità.
Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)
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