In questo Vangelo è riportato un brano riguardante un episodio di quando Gesù era adolescente di appena dodici anni. Come avveniva ogni anno, Gesù, Giuseppe e Maria si recavano a Gerusalemme per festeggiare la Pasqua ebraica. Quella volta Gesù volle rimanere volutamente in città senza la cortezza di avvisare i genitori. Nel ritorno verso casa Giuseppe pensava che il figlio era con Maria, nella carovana delle donne, mentre quest’ultima pensava che era in quella degli uomini. Così nella sosta delle carovane, Giuseppe e Maria lasciarono la comitiva e fecero ritorno a Gerusalemme alla ricerca di Gesù. Mi immagino lo stato d’animo di entrambi, uno stato d’animo che è sperimentato anche dai genitori di oggi. L’adolescenza è veramente bizzarra e tanti sono i genitori che si trovano spiazzati dal comportamento dei propri figli. Quando trovano Gesù, Maria lo riproverò mostrando il suo sentimento: “tuo padre e io, angosciati ti cercavamo”. Quante angosce portano i figli! In queste tribolazioni c’è sempre un rapporto relazionale difficile con i figli del quale anche la Santa Famiglia non è esonerata. In sostanza la Santa Famiglia, nella sua esemplarità, è una famiglia che con i suoi problemi si fa vicina a tutte le famiglie del mondo: problemi economici, di lavoro, d’ emigrazione (fuga in Egitto), di rinuncia, di senza casa, di precarietà, di accoglienza (si ricorda Maria in gravidanza non accolta negli alberghi), di relazione tra genitori e figli ecc. Un Famiglia che fa il suo cammino nell’ AMORE e nell’UNITA’ verso la SANTITA’ malgrado gli ostacoli della vita e malgrado i problemi interpersonali, sociali, relazionali. Una Famiglia che non si scoraggia e va avanti nel progetto voluto dal Signore. Una famiglia che affida tutto alla Provvidenza e nel saper vivere bene la quotidianità del presente. BUON TUTTO A VOI e soprattutto alle Vostre Famiglie sul cammino di santità.
Rosario Colianni
del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato di Preghiera)
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