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La Sicilia degli scrittori contemporanei, in bianco e nero

Andrea CamilleriSguardi, espressioni, pose. Venticinque scrittori siciliani ripresi del fotografo Salvo Fundarotto in mostra a palazzo Ziino. Da Andrea Camilleri a Vincenzo Consolo. Nasce così Scrittorisiciliani, un evento organizzato in omaggio a Salvo Fundarotto, uno dei più impegnati e creativi fotoreporter di Palermo, scomparso prematuramente nel settembre 2011.

La manifestazione è stata ideata da Lia Vicari, in esclusiva per il Comune di Palermo. L’iniziativa, organizzata dall’associazione culturale “accento acuto”, si articola in una mostra inaugurale e una serie di mostre itineranti che comprendono immagini in bianco e nero di scrittori siciliani fotografati da Fundarotto. La mostra sarà inaugurata il 21 marzo 2014, alle 18 a palazzo Ziino (via Dante Alighieri, 53), dal sindaco Leoluca Orlando e dall’assessore comunale alla cultura, Francesco Giambrone, e si protrarrà fino al 18 aprile 2014. La mostra farà poi tappa nelle librerie Feltrinelli di Milano, Roma, Catania e Napoli, per poi tornare, in chiusura, nuovamente a Palermo, nella libreria Feltrinelli. Queste ultime due mostre avverranno in contemporanea, con esposizione di foto differenti. Per questi 5 appuntamenti le librerie Feltrinelli ospiteranno, all’interno delle sedi principali delle città coinvolte, 25 scatti, uno per ciascuno scrittore, formato 60 X 60 cm.

Scrittori siciliani si propone di promuovere l’identità e la letteratura siciliana in Italia. Gli scatti di Salvo Fundarotto, assolutamente inediti, riescono a esprimere l’anima dei soggetti ritratti attraverso espressioni catturate in istanti significativi. La selezione di scatti comprende buona parte della letteratura siciliana contemporanea: venticinque scrittori che hanno scritto pagine importanti della storia letteraria, ma anche venticinque personaggi che cancellano i confini della nostra isola portando nel mondo la cultura e l’identità siciliana. Fundarotto lavorò a lungo a questo progetto, ma non ebbe il tempo di completarlo. Mancano pertanto alcuni scrittori che non riuscì a fotografare. Ecco gli scrittori presenti nella mostra:

Andrea Camilleri, Daniela Gambino Daniele Billitteri, Evelina Santangelo, Francesco Gambaro, Franco Scaldati, Gaetano Basile, Gaetano Savatteri, Gaetano Testa, Francesco La Licata, Lirio Abbate, Mario Genco, Matteo Collura, Michele Perriera, Piergiorgio Di Cara, Roberto Alajmo, Salvo Palazzolo, Santo Piazzese, Saverio Lodato, Silvana La Spina, Simonetta Agnello Hornby, Turi Vasile, Valentina Gebbia, Vittorio Bongiorno, Vincenzo Consolo.

Nell’appuntamento inaugurale di palazzo Ziino saranno esposte 50 opere, 2 ritratti per ciascuno scrittore. Le foto esposte sono del formato 70 X 100 cm. Un’area della sala espositiva è destinata alla proiezione di un video riguardante i 25 scrittori siciliani, realizzato dallo stesso Salvo Fundarotto, con musiche di Mario Crispi.

Salvo Fundarotto. Salvo Fundarotto è stato uno dei più impegnati e creativi fotoreporter di Palermo. Nato a Palermo nel 1955, ha iniziato sin da ragazzo a occuparsi di fotografia, privilegiando la ritrattistica. Il fotoreporter deve la maggior parte della sua formazione all’esperienza che lo legò al Laboratorio d’If, aperto negli anni ’80 da Letizia Battaglia, Franco Zecchin, che mette a fuoco la sua poetica e lo stile. Da quel momento in poi i suoi interessi si orienteranno verso la fotografia di impegno sociale, ma con forti venature poetiche. Palermo è già ricca di figure carismatiche, tuttavia Fundarotto riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo. I tumultuosi anni ’80 lo vedono protagonista, pronto a fissare la contestazione sociale e studentesca, ma anche la drammatica guerra di mafia che affligge Palermo. In quel periodo si mette in luce per il sapiente uso che fa del bianco e nero, che diventerà la sua originale carta d’identità. Le sue foto sono secche, asciutte, e nulla concedono alla ridondanza. Muove i primi passi professionali al giornale L’Ora, il battagliero foglio cittadino, fucina di grandi reporter. Collabora a Cronache Parlamentari Siciliane. Alla fine degli anni’80 è in Messico, alla ricerca di nuovi stimoli artistici. Entra in contatto con l’agenzia pubblicitaria Young & Rubicam, poi con l’agenzia Grazia Neri. Nell’84 realizza un ampio servizio sul pianista e compositore John Lewis, fondatore del Modern Jazz Quartet, che è poi diventato l’asse portante una mostra tenutasi al teatro di Verdura, dal titolo “Good bye Mr. Lewis”, a cura della Fondazione Teatro Massimo. Due i libri fotografici realizzati: “L’Orto botanico di Palermo”, edizioni Dharba e “Teatri di Sicilia”, con testi di Antonella Mazzamuto (Flaccovio), entrambi del 1990. Nel 2000 realizza il volume fotografico “The Norman Palace-Light and Shade”, dedicato al Palazzo Reale di Palermo. Per il centenario della Cgil, nel 2006, realizza una mostra fotografica a Taormina. Del 2009 è uno dei suoi ultimi e più intensi lavori, per conto della casa vinicola Planeta, che ha per soggetto la raccolta delle uve nella tenuta di Ulmo. Ne ricava una photoslideshow, con le musiche di Mario Crispi, presentato da Eva Di Stefano, Vincenzo Consolo e Giuseppe Barbera. Salvo Fundarotto è scomparso a Palermo nel 2011.

Uno strappo di… Il magazine “Uno strappo di” nasce alcuni anni fa in occasione di altri eventi organizzati da Accento Acuto. Si tratta di una forma di comunicazione su carta stampa che fa leva sulla particolare struttura e dimensione della carta. Il magazine è costituito da una bobina composta da 250 fogli, ognuno dei quali ha una perforazione all’estremità per consentirne lo strappo. Si presenta, dunque, come un grande rotolone dove ogni strappo corrisponde a una locandina dell’evento.

La stampa roto offset è in quadricromia fronte e retro, su carta uso mano da gr.120 /mq. Le dimensioni degli strappi sono cm. 43 X 30,4. “Uno strappo di 25 scrittori siciliani” verrà diffuso presso le librerie Feltrinelli e racconterà le diverse tappe della mostra itinerante. Precisamente, ogni strappo recherà sul fronte il profilo della mostra fotografica “scrittori siciliani” con le relative tappe; sul retro alternativamente una delle foto esposte. Il magazine non soltanto stuzzica la curiosità dei lettori per la sua strana forma, ma consente anche di introdurre nel piano di comunicazione un elemento dall’evidente post-modernismo: utilizzare uno strumento tradizionale, quale la carta stampata, trasformandolo per adeguarlo al contesto attuale caratterizzato dall’estetismo e dallo scorrere frenetico del tempo. Lo strappo, così come la riduzione del magazine a un’unica pagina, rendono perfettamente l’idea della fruizione fugace del prodotto che viene acquisito in corsa (si strappa dal supporto senza la necessità di fermarsi) e letto velocemente.

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