Auguri al nuovo sindaco di Enna. Un’intera provincia ha esultato per il risultato, su Di Pietro ora sono concentrate tutte le speranze di cambiamento, di un vero cambiamento di verso e di passo. Tutti ci auguriamo, per Enna e per l’intera ex provincia, che non sia solo l’ennesima illusione: la testa è caduta, almeno per ora, ma il resto del corpo è lì e occupa ancora i gangli vitali, il “sistema crisafulli” permea di sé la politica, l’amministrazione, l’economia ennese e non sarà facile smantellarlo; la nostra politica di piccolo cabotaggio in cui il vero orizzonte è quello dell’interesse della famiglia, del clan, della parte “politica” non promette nulla di buono; saranno capaci i nuovi eletti ennesi, dal sindaco all’ultimo consigliere, di scrollarsi di dosso tutto il marciume della vecchia politica, di mettere per una volta da parte l’inseguimento del proprio interesse personale o di parte, di farsi definitivo strumento di rottura, di riprendere in mano i propri destini lasciati per decenni a pascolo di pochi? Saranno capaci di tagliare il cordone ombelicale con una classe politica feudale e corrotta per cominciare a pensare che l’acquisizione dei propri diritti può essere una strada retta e non obbligatoriamente un percorso mediato attraverso tante stazioni, in ciascuna delle quali si lascia sempre una parte di quel diritto trasformandolo in arma di “gratitudine” e ricatto? Saremo capaci tutti di liberarci finalmente della necessità di avere per forza i santi in paradiso? La frase attribuita a Crocetta “se non vinciamo chiudo i rubinetti a Gela” ci racconta perfettamente come funzionano le cose in Sicilia, ma il governatore siciliano si è affrettato a smentirla e addirittura a minacciare querela contro i grillini che l’hanno riportata, questo potrebbe essere anche un primo segno di cambiamento: e se dopo questa batosta anche Crocetta riprendesse quel progetto di riscatto siciliano per il quale è stato eletto?
Dovremmo tutti per la prima volta dismettere il gattopardismo come anima e veste della sicilianità e cominciare a lavorare perchè un vero cambiamento sia possibile, perché quella che si sta per intraprendere sia una strada nuova non la solita inversione ad U.
Franca Ciantia
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