lunedì , Dicembre 30 2024

FRATERNITE’

francia_ luttoE ci siamo di nuovo, noi e loro, loro e noi. Ma loro chi? Loro dove? e Noi chi, dove finisce il noi al quale appartengo e, soprattutto, esiste un Noi al quale appartengo? Facile gridare all’islamico, al musulmano, al saraceno, a colui che barbaro, balbetta la mia lingua ed incespica nella comprensione di una società diversa dalla sua, facile prendersela con un loro che sembrerebbe stare lì, oltre il mare, dietro l’angolo, tra le sabbie, all’ombra delle moschee, troppo facile. Quel loro non è nei barconi, non è nelle disperate schiere di profughi, non è nei ragazzotti africani che fuggono da un paese che paese non è più alla ricerca di un paese che come l’AmeriKa, dia loro il diritto di smanettare sullo smartphone come fanno i nostri figli. Loro, questi fanatici capaci di sparare a casaccio contro un nemico fatto di pacifici rocchettari a teatro, di farsi esplodere dinanzi uno stadio gremito di una festante e coloratissima umanità felice di poter per poco più di un’ora gioire dello sport. Questo “loro” va affrontato in maniera del tutto diversa, coscientemente, contrapponendo quelle conquiste che proprio a Parigi tante teste costarono, quella uguaglianza e quella libertà fraterna che oggi ci rende più capaci di affrontare le sfide di un pianeta piccolo e pieno di gente diversa. Si, lo so, si imbracceranno le armi, vedremo partire i legionari francesi ed i parà italiani, molti li vedremo tornare dentro le bare, di altri, probabilmente non vedremo più alcun ritorno, destinati a morire lì, nel magico paesaggio siriano oggi divenuto terra di morte, ma prima di sentire quel rombo, quelle raffiche, pensiamoci: “noi” siamo tanti io, che hanno un pezzettino di diversità l’uno dall’altro e solo così siamo e saremo un “noi” e solo così questo “noi” crescerà lasciando fuori tutti i possibili “loro” e quella terza parola non è una stupida rima messa lì per caso ma è il fulcro di una società laica, libera, egualitaria e moderna: “FRATERNITE”!


Giuseppe Maria Amato

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