Caro, carissimo Babbo Natale per questo Natale una cosa sola vorrei trovare sotto l’albero.
Vorrei un nuovo vocabolario d’italiano.
Un vocabolario mancante della parola fiducia anzi vorrei, qualora ti fosse possibile, che la parola fiducia venisse definitivamente cancellata dalla lingua di Dante e di Petrarca.
Lo vorrei in nome e per conto del pensionato derubato dal decretino renziano.
Lo vorrei in nome e per conto di Stefano Cucchi ammazzato a legnate dai fantasmi in divisa. Lo vorrei in nome e per conto di Valeria Lembo, ammazzata di inettitudine dai fantasmi in camice bianco.
Lo vorrei in nome e per conto dei parenti delle vittime di Piazza Fontana, che dopo 46 anni attendono ancora giustizia.
Lo vorrei in nome e per conto dei truffati dai rottamatori. Gintuzza, scippata dal tranviere della Leopolda, che reclama la fiducia alla faccia dei gufi rosiconi e dei gattopardi sornioni.
Lo vorrei in nome e per conto della gintuzza offesa che non brinderà al nuovo che avanza.
Alla Fiducia e al bail-in brinderanno invece i Boschi e i Verdini e i Padoan, alla fiducia e alla facciazza del popolo sovrano che in un bel pomeriggio domenicale di novembre è stato legalmente frodato.
Una cosa sola vorrei per questo Natale, caro Babbo Natale, vorrei che la parola fiducia fosse eliminata per sempre dalla mente di ogni buon italiano.
A Pasqua magari mi elimini rispetto e a Ferragosto dignità.
Grazie.
Gabriella Grasso
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