Si giocava alla verità, si bisbigliava di progetti veri e di bugie giornaliere, si amava la vita tutt’ad un tratto, lei che di spiragli di vita ne aveva dati davvero pochi.
Prendevano il cuore e lo impastavano tra loro, sentivano ch’era giusto farlo, ch’era necessario ed inequivocabile. Era scritto.
Partiva con l’amore nelle ossa e sentiva per anni a venire lo stesso scricchiolio benevolo, parlava con egli accanto e taceva il dolore dell’inesistente.
Piegava ogni maligno suggerimento dal dentro, sapere solo amare come gli le diede i natali l’avevo pensata.
Non altri pensieri si sovrapposero, se non quello di continuare nel tempo il gioco pulito di osceni scenari.
Dina La Greca
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