La più bella ed attraente festa di Catenanuova, è sicuramente quella in onore dei Santi Patroni “San Prospero martire e Maria SS. delle Grazie”, la quale culmina dalla penultima all’ultima domenica di settembre di ogni anno. In questo arco di tempo la città muta il suo aspetto nel modo più assoluto, appunto perché in pochi giorni si addobbano le vie cittadine, arrivano le bancarelle e le giostre, e nella piazza principale si susseguono spettacoli di vario genere; e mentre le strade danno vita ad eventi pagani, all’interno del duomo si inizia a preparare l’aspetto fondamentale della festa stessa, e cioè quello religioso; il quale ormai dal 1752 è diventato il momento più atteso dell’anno. La penultima domenica si celebra la festa della Madonna delle Grazie compatrona di Catenanuova, la quale è raffigurata da una preziosa statua lignea del XVIII sec. che in serata, quindi dopo la S. Messa, viene portata in processione per le principali vie della città, dai fedeli che in numerosi chiedono grazie alla Vergine. Subito dopo questa processione, nella principale piazza, iniziano gli spettacoli (concerti-cabaret) che si susseguiranno per tutta la settimana. Nel giorno dell’ultima domenica di settembre, invece, si celebra la solennità di San Prospero martire. Si sa pochissimo della sua vita, però è certa una cosa molto importante, e cioè che ha dato la sua vita per la fede in Gesù Cristo, morendo martire intorno al 200/300 d.C. sotto l’impero di Diocleziano, fu seppellito nelle catacombe di San Callisto a Roma; divenne Patrono di Catenanuova il 27 luglio del 1752, grazie al fondatore della città, il Principe Andrea Riggio; nell’arte è raffigurato con vestiti da nobile del ‘700, portante nella mano destra la palma simbolo dei martiri e nella sinistra il vessillo color porpora indicante la vittoria nel martirio. Già dalle prime ore del mattino la città è svegliata dal festoso suono delle campane e dai tradizionali 21 colpi a cannone, che esplodono fragorosi per salutare il giorno di festa, mentre il corpo bandistico attraversa le vie cittadine. Nel tardo pomeriggio, in chiesa madre viene celebrata la S. Messa, e subito dopo tra un clima festoso di gente, il settecentesco simulacro del Santo inizia a percorrere le vie cittadine; è un momento gioioso, i fedeli s’inginocchiano, nel cielo i bengala colorati la fanno da padroni, nell’aria echeggia il suono della banda musicale e delle campane. Il Santo attraversa le principali vie, fino ad arrivare nella zona sud dell’abitato, dove viene fatto brillare lo spettacolo pirotecnico. Subito dopo, la vara tirata a forza di braccia, si riaccompagna al duomo, e negli occhi della gente, è la commozione, nel salutare al prossimo anno il loro protettore. Dopo di ciò avviene il maggiore spettacolo concertistico della settimana con l’esibizione di celebri cantanti; ecco l’unione del sacro al profano. L’indomani lunedì, per via Umberto viene allestita la cosiddetta “Fiera di San Prospero”.
Luigi Proietto
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