A Novembre a Nicosia si festeggia la giornata del Ringraziamento. Ed è una giornata importante che, ogni anno, ha una data variabile in quanto festeggiata il terzo Venerdì di Novembre. Una festa solenne e importantissima per il territorio nicosiano. Una festa particolare. Una festa religiosa. Una festa che proprio perché particolare e religiosa rappresenta un viaggio nella peculiare storia e spiritualità di Nicosia. La festa del Ringraziamento è la commemorazione del miracolo che, nel 1626, venne fatto, durante la processione del Padre della Misericordia (Crocifisso custodito oggi nella locale Basilica di Santa Maria Maggiore) e che liberò Nicosia dalla peste. Questa commistione tra fede e storia rendono questa festa un unicum del territorio ed è un evento a cui almeno una volta nella vita ognuno di noi dovrebbe assistere. L’emozione che viene trasmessa da tutti i fedeli nicosiani riuniti lì non tanto per chiedere quanto per ringraziare è immensa. E dentro sé, questa festa nasconde un altissimo valore teologico. “Chiedete e vi sarà dato”. Nicosia ha chiesto con fede, in quei terribili giorni del 1626 la rinascita dalla morte portata dalla peste nera che aveva decimato la popolazione. Ha chiesto e si è affidata con fede al messaggio che Dio ha mandato a una vergine di un monastero in cui diceva che la liberazione dalla piaga sarebbe avvenuta solo se si fosse portato in processione il Crocifisso del Padre della Misericordia. Ora comprenderete bene la fede grande che ha avuto il popolo dinnanzi a questa visione. Ben infatti sappiamo, anche dalle letture de “I Promessi Sposi”, di come la peste sia facilmente contagiosa tramite le vie aeree. Fare quindi una processione piena di persone e nei luoghi del locale lazzaretto avrebbe comportato la distruzione totale di Nicosia. Ma il popolo, con clero e Senato dell’epoca in testa, ha ascoltato e ha obbedito. E il miracolo si compì. La tradizione narra che nel momento in cui la processione con il Crocifisso arrivò nel lazzaretto, si scatenò una pioggia che eliminò la siccità che nei mesi precedenti aveva sconvolto il territorio (e la siccità è terreno fertile per la peste). Non solo: i malati iniziarono a guarire. E si racconta inoltre, in alcune versioni, che il Cristo del Crocifisso mosse un braccio per benedire i fedeli presenti. Tante sono le versioni del miracolo, ma sta di fatto che la peste a Nicosia, da quel momento in poi fu sconfitta. E il popolo, in ricordo, ogni terzo venerdì di Novembre effettua questa processione per rinnovare la gratitudine che fino ad oggi permane verso questo miracolo. E sono già passati già quasi 400 anni! Da riflettere come nel 390mo anno dal miracolo, sia stato pieno di significato. La Processione del Padre della Misericordia avvenne quasi in chiusura dell’anno giubilare straordinario della Misericordia voluto da Papa Francesco e quasi in apertura dell’anno giubilare diocesano per i festeggiamenti del Bicentenario di Fondazione della Diocesi a Nicosia (e, tra le altre cose, quell’anno venne prodotto un mediometraggio per spiegare, pur senza pretese storiografiche, la tradizione e il valore della festa del Padre della Misericordia). Quasi a dire, cosa rinnovata quest’anno, che nel mondo odierno non dobbiamo dimenticare la nostra natura umana. Non siamo macchine o automi. Non siamo numeri produttivi per come la società odierna ci vuole. Siamo uomini. Siamo uomini peccatori e pieni d’amore. Siamo uomini a immagine e somiglianza di Dio Creatore. Il passo del vangelo “Diventate Misericordiosi come il Padre” con quel “diventate” sta ad indicare un percorso continuo di perfezionamento di noi stessi e dell’amore che possiamo dare verso il prossimo. Misericordia, d’altronde, dal latino indica proprio di andare verso il prossimo con il proprio cuore. Di amare. Di amare in una forma più alta. Misericordia, infatti, in ebraico è resa con la parola rachamim, un termine che indica le viscere materne. È quindi un amore materno! Riecheggia quindi, parlando di Dio Misericordioso, quella frase di Giovanni Paolo I quando parlava di Dio Padre ma ancor di più Madre! Lì è insito il vero tipo di amore misericordioso che dobbiamo avere verso il prossimo. Lì è insito l’amore misericordioso che 491 anni fa Dio ha avuto per il popolo nicosiano. Lì è insita la via per diventare, giorno dopo giorno, misericordiosi come il Padre!
a cura di Alain Calò
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