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‘E venne il giorno di Santa Apollonia’ by Gaetano Bernunzio

‘E venne il giorno di Santa Apollonia’ di Gaetano Bernunzio.
Mi sto da poco avvicinando al mondo dei sordi per motivi profes¬sionali: sono un attore e sono affascinato dal loro modo di esprimersi. Se devo essere sincerò tutto è partito leggendo ‘II grido del Gabbiano’, scritto da Emanuelle Laborit, il diario di una ragazza non udente che in Francia ha un notevole successo come attrice. Chissà perché ci sono cose che ti parlano più di altre e ti spingono a cercare di saperne di più. Perché non mi sono mai accorto delle “grida dei gabbiani”?
Non ci sono molte occasioni per avere dei contatti con i sordi, non li vediamo facilmente, ma quando capita rimaniamo incantati a guardarli, sembra che arrivino da lontano, da una parte lontana di noi che appartiene a quel bisogno primario di comunicare che noi “udenti” abbiamo risolto prevalentemente con la parola. Gaetano l’ho conosciuto all’Istituto “Magarotto” di Padova (uno dei pochi istituti superiori italiani per sordi) dove svolge l’attività di Istitutore. Ho trovato un uomo che ama fortemente il suo lavoro, che si appassiona, combatte la sua lotta contro i pregiudizi, le paure, l’ignoranza che circonda, spesso accerchia, questa problematica. Proprio come Roberto, il protagonista di questo romanzo. Roberto è un ragazzo come tanti, che vive in una città come tante, studia come tanti, ha una famiglia come tante, si innamora di una ragazza, Milena: una ragazza sorda. Un imprevisto, qualcosa di inaspettato, una persona “diversa”.
Roberto inizia questo viaggio come per incanto, guidato dal cuore, tutto gli è ostile, la società, gli amici, la famiglia. Uscire dai binari è una scelta difficile, ci vuole coraggio. Questo libro è una finestra che ci affaccia su un mondo che non conosciamo, ci fa sentire da vicino le “grida dei gabbiani”, come vivono, respirano, dove nidificano. E venne il giorno di Santa Apollonia è leggero, bello, ci avvince, ci fa pensare, ci regala, ci fa conoscere, ci fa rispettare e da voce a chi non ce l’ha: non è poco. Milena sembra dire anche a noi: “Devi guardarmi in faccia, altrimenti non possiamo capirci!”.
Guardare in faccia, come la verità.

Vasco Mirandola



Gaetano Bernunzo è nato nel 1956 a Barrafranca (Enna), dove vive tuttora, e si è diplomato al Liceo Classico “Ruggero Set¬timo” di Caltanissetta. Nel 1982, “scoperto” il mondo dei sordi, ha presentato domanda per istitutore presso il Provveditorato di Padova ed è stato assunto al Convitto Statale per sordi “A. Magarotto”. Ha vissuto a Padova fino al 1988, quando è rientrato a Enna come consulente/interprete della locale sezione dell’ENS (Ente Nazionale Sordomuti). Dopo due anni di fervido attivismo (in cui, tra l’altro, ha condotto per una televisione privata uno dei primi telegiornali nella Lingua Italiana dei Segni) è tornato per qualche tempo al ruolo di istitutore presso il Convitto “Magarotto”, dove ha approfondito ulteriormente la conoscenza delle problematiche dei sordi, e con lo studio, e con la quotidiana frequentazione degli allievi dell’istituto. Attualmente lavora presso l’ENS di Enna.

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