Piazza Armerina nelle alterne vicende della storia di Sicilia di Maria Concetta Cagni Di Pietra – Zelinda Diana Satariano
Nella provincia di Enna, sui monti Erei, sorge la città di Piazza Armerina, nota in tutto il mondo per gli scavi del Casale che hanno portato alla luce la pregevole Villa Romana.
Essa fu fatta edificare o, meglio, riedificare nell’anno 1163 dal sovrano normanno Guglielmo il Malo, che aveva fatto distruggere nel 1161 l’antica città per punirne gli abitanti accusati di tradimento contro la Corona.
Questi nostri antenati, in quell’anno fatale della distruzione, dopo aver pianto sulle rovine della loro città, si ritirarono nei casali vicini dove vissero, circa due anni, in condizioni precarie.
Riconosciuta la loro innocenza, il sovrano permise la ricostruzione della loro città, ma in un sito diverso. E il monte Mira, scelto per l’abbondanza delle acque e per la fitta vegetazione, vide sorgere case umili e sontuose, chiese e strade tortuose, che, in breve tempo, furono animate da fatti e personaggi che avrebbero continuato a tessere la trama della nostra storia. Tale storia si amalgama e si interseca con quella dell’intera Sicilia e, man mano si va indietro nel tempo, i suoi contorni sbiadiscono e si confondono con la storia delle altre popolazioni dell’Isola.
Quante genti hanno abitato i nostri monti: Sicani, Siculi, Elimi, Morgeti, Greci ecc. e, quante battaglie, combattute in nome dell’indipendenza e della libertà, la nostra terra potrebbe raccontare!
Nonostante Piazza abbia esercitato nella storia della Sicilia il ruolo determinante di protagonista, come tante altre città-faro della nostra Isola, gli studiosi, in genere, ne hanno sottovalutato l’importanza. Dobbiamo ai nostri storici, concittadini, se possiamo conoscere fatti, avvenimenti del nostro territorio, sui quali il tempo e gli uomini avevano steso il velo della dimenticanza.
Piazza, con il suo territorio rivive nelle loro pagine una storia che è bene rievocare, affinchè essa ritrovi il giusto posto che le spetta nella storia della Sicilia.
Anche noi abbiamo sentito l’esigenza, attraverso quest’opera, di mettere in evidenza fatti storici della città di Piazza e, con essa, della Sicilia tutta, soprattutto per far risaltare valori immortali, quali la difesa della libertà e della dignità umana.
Una nota, infatti, accomuna i fatti storici di questo nostro popolo tanto tormentato: la lotta per la sopravvivenza che è anche strenua e sfibrante,difesa di un’indipendenza sempre contrastata.
La ribellione per svincolarsi dal giogo straniero è stata, sin dalle origini, la sorte di tante generazioni e, come afferma Paolo Arena, “…questo destino di ribellione non si fermerà mai più. È l’unica risorsa con la quale questo popolo può opporsi alle infinite violentazioni che d’ora in poi ogni nuova invasione si riterrà permesse”.
Check Also
ASP Enna: inaugurazione della nuova UTIN all’Ospedale Umberto I
La Direzione dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Enna, assieme all’Unità Operativa di Terapia Intensiva Neonatale dell’Ospedale …