La storia di quattro protagonisti, pazzi e folli con idee pazzesche legate in due storie surreali, grottesche e singolari che dipingono un paese in grave difficoltà e una Novara distratta e desolata.
Così lo scrittore novarese Maurizio Asquini presenta il suo terzo successo dopo l’esordio del romanzo pluripremiato “Dio ingannatore”.
Cervelli bruciati è un romanzo diviso in due parti. La prima dedicata alla singolare amicizia tra Nadir, un giovane tossicodipendente, aspirante punkabbestia, segnato da un destino tragicomico e Ettore Borgini, un vecchio ottantenne convinto di vivere ancora nell’Italia fascista. Fugge dall’ospedale psichiatrico con la convinzione di seguire l’ordine ricevuto da Mussolini: raggiungere la Decima Mas e di mettersi agli ordini del Generale Junio Valerio Borghese. Ettore convince Nadir nel seguirlo a compiere un’impresa a dir poco incredibile.
La seconda parte racconta di Angelo Bombelli, universitario cresciuto sotto l’eccessivo controllo materno, che, rimasto orfano, sarà costretto a vivere come un senzatetto e a dormire in un dormitorio pubblico dove farà conoscenza con Zorro: un chitarrista italo-svizzero cieco che lo convincerà a compiere quella che secondo lui sarà la “rapina del secolo”. La divisione del romanzo in due parti è legata tra loro dato che ci sono dei momenti d’incontro tra tutti quattro i protagonisti.
Una storia “surreale” seguita da una sottile e spesso macabra ironia, talvolta quasi eccessiva, seguita da un linguaggio diretto, forte e anche grossolano.
L’autore sta realizzando la performance teatrale “La vita non è una cosa seria” interpretata dagli attori Anna Patrizia Caminati e Carlo Mascherpa, che narrano alcuni dei racconti inediti e premiati con un programma che ha riscosso, nei precedenti incontri, un notevole successo e che seguirà in un tour nazionale che porterà a conoscere la sua scrittura e il suo stile letterario.
Seguite le notizie sul suo blog: www.maurizioasquini.com
Isa Voi