domenica , Settembre 8 2024

W IL RE, festa di San Giuseppe artigiano e primarie PD

I renziani di destra e centro destra ricompattino le file, epurati i dissidenti, si marcerà alla volta di Roma al grido di “IN CAMMINO”.
Ieri, primo maggio: festa di San Giuseppe artigiano, le primarie si sono concluse con l’acclamazione di sua maestà Renzi.
Stia sereno Gentiloni voteremo solo dopo che l’asse Parigi-Berlino si ricomporrà intanto si rispolverino i fez e si intoni Giovinezza, con allegria che il nostro piangere fa male al Re. Esaurita la liturgia del voto per l’indiscusso capo avrà finalmente termine la paralisi italiana? L’ex solo cittadino Matteo oberato di buste Coop saprà stringere amicizia con il nemico del suo amico Obama?
Certo! Le primarie di ieri valide solo se accompagnate da selfie e dichiarazione di voto precedente il voto, non normate, non controllate, non verificabili da altri se non dagli interessati alla vittoria del già annunciato vincitore, daranno al Paese quella sferzata di democratura tanto cara all’eletto Erdogan.
E mentre ai gazebo si giocava alle elezioni a Portella della Ginestra si ricordava un mistero lungo 70 anni. La prima strage di Stato, il primo giallo della Repubblica, la prima data da onorare nel mese della retorica che nei discorsi dei più si apre sempre con: “bando a ogni forma di retorica…”. Coraggio passato il 19 luglio (via D’Amelio) potremo finalmente dimenticare di essere orgogliosi e tornare a essere quei gran orgoglioni che tutto il mondo invidia.

Gabriella Grasso

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