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Meditazione al Vangelo del 13 ottobre 2024

Il brano del vangelo, proclamato nella 28^ Domenica del tempo ordinario, riguarda il dialogo di Gesù con un uomo che desiderava avere in eredità la vita eterna e pertanto gli chiedeva cosa doveva fare per averla. Gesù gli rispose mettendo in evidenza il rispetto dei comandamenti dati dal Padre a Mosè. Tutti questi erano stati rispettati da quell’uomo ma Gesù, fissando lo sguardo su di lui, lo Amò e gli disse: “ Una cosa sola ti manca: va’ vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; e vieni! Seguimi!”. Quell’ uomo ricco rattristato girò le spalle e andò via. Le ricchezze possono far credere ad una persona di avere tutto nella vita. Se non ben gestite possono anche portare a vizi capitali quali ad esempio l’avarizia e la lussuria. Il dio denaro potrebbe portare al distacco netto dalle persone povere, ai pregiudizi sui ceti sociali, al sentirsi superiore ad altri, alla non considerazione dei bisogni reali degli altri, all’avarizia tanto forte che alle volte il ricco vuole apparire povero e bisognoso pur di non spendere, al soddisfare subito i piaceri della vita e i suoi desideri comprando quel che si vuole, alla tentazione di usare prepotenza per la sua posizione sociale raggiunta, al desiderio di avere sempre di più, allo sfruttamento di altri, alla facilità di compromettersi in affari (anche non legali) pur di fare soldi, alla convinzione che i soldi siano tutto nella vita e siano al primo posto rispetto agli altri affetti e valori sociali. Il dio denaro può arrecare tanto altro male all’uomo non accorto! Tanti sono i brani del vangelo che mettono in guardia i ricchi non perché Gesù sia contro il denaro ma perché Egli avvisa chi del “denaro fa il suo padrone”. Difatti conclude Gesù, rivolgendosi agli apostoli: “E’ più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio”. E allora chi può salvarsi? Gesù risponde facendo risaltare la Divina Misericordia del Padre: “Impossibile agli uomini, ma non a Dio! Perché tutto è possibile a Dio”. Allora la SICUREZZA e la FIDUCIA devono essere poste solo nel Padre del Cielo! Siamo amministratori di beni che Dio ci consegna già dalla nascita e dallo sviluppo di queste ricchezze “vere” si può varcare quella porta “strettissima” del Paradiso grazie alla Sua Misericordia.

Rosario Colianni

del M.M. Giovani Insieme e della Rete Mondiale di Preghiera del Papa (ex Apostolato della Preghiera)

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