Dialogo tra sognatore vecchio e idealista giovane (18): ha vinto Il Diritto Mite. Cambia un’epoca
Idealista giovane: ha visto? l’esito del ballottaggio è andato nel verso da lei aspicato: ha vinto Il Diritto Mite. Cambia un’epoca?
Più che di vittoria, parlerei di prevalenza; non ho mai considerato la competizione elettorale come un incontro di pugilato: si è trattato di una consultazione elettorale per stabilire chi doveva governare la città di Enna; non era e non è l’ultimo giorno della Storia; quel che verrà, sarà veduto da chi avrà il privilegio di vivere il futuro.
Allora perchè il risultato ha avuto un’eco così ampia?
Perchè si è caricata la competizione di significati impropri, da ultima spiaggia.
E invece?
Si trattava di eleggere il Sindaco del comune capoluogo. Il che ha un significato politico e non solamente amministrativo.
Si è parlato di Enna libera
Ma non si è specificato da chi o da da che cosa. Abbiamo visto nei precedenti dialoghi, a proposito della libertà che c’è quella degli antichi e quella dei moderni, la libertà di e la libertà da. Se si assume libertà da, si dovrebbe parlare di Enna liberata; liberata dall’opprimente sistema di potere che si è consolidato negli ultimi decenni.
E invece?
Invece il sistema, a mio avviso, è stato battuto, ma non sconfitto. Non bisogna caricare di responsabilità improprie il neo-Sindaco: capisco che le aspettative sono molte, ma bisogna tenere conto che il sistema reagirà e tenterà di aggomitolarlo nelle sue spire. L’esperienza amministrativa di consigliere comunale e di Presidente di gruppo, unitamente ad una solida preparazione giuridica, autorizzano qualche ottimismo; ma la vigilanza e la prudenza, conclusa la fase degli entusiasmi, sono d’obbligo.
E quindi?
Può essere l’apertura di una nuova fase, che può preludere ad una nuova epoca. Si può, ragionevolmente ritenere che si tratta di un presupposto necessario, ma non sufficiente. Ma non tutto può essere affidato al neo-Sindaco. Non dimentichiamo che lo scarto è stato di circa 250 voti….
Per la verità sui 500……….
Già, ma trattandosi di due contendenti, i voti che vengono a mancare ad un candidato, si aggiungono all’altro e quindi la differenza va divisa per 2…
Sottile ragionamento……..
E, ma, ai miei tempi, ci facevano studiare, oltre al latino, cioè alla logica, anche la matematica attuariale e finanziara; e perciò, aggiungo che il consenso è ancora inferiore, perchè se si considera che i votanti hanno rappresentato circa la metà degli aventi diritto, significa il 25% del consenso. Se questa area non si allarga, diventa difficile governare.
Il clima che si è creato, però, va in altra direzione…..
Ma non è dato per sempre. Può svanire, improvvisamente, per tanti motivi.
Quali?
Intanto per questa tendenza ad affidare ad una sola persona i propri bisogni, aspirazioni, speranze et similia; salvo, in caso di fallimento, impiccarlo, metaforicamente, a prescindere.
Allora cosa deve fare il neo-Sindaco?
Se lo sapessi, mi sarei candidato. Posso solo auspicare che non venga caricato della risoluzione dei problemi dell’universo mondo; pretendere quel che si può fare subito: applicare il principio di legalità, che da fine giurista, conosce bene: già rispettare le regole, in questa città sarebbe un colpo all’arroganza che si trasmette dal potere al cittadino: lasciare la macchina in divieto, occupare i posti riservati agli invalidi, sporcare le strade e le piazze: perchè dannarsi a cercare un posto se lasciando la macchina in doppia fila non succede nulla?
Rendere, con i pochi mezzi di cui il Comune dispone, la Città più vivibile, obbligare i cittadini al civismo, sarebbe un risultato rivoluzionario, rispetto al degrado ed all’abbandono degli ultimi decenni. Ho l’età per ricodare che Enna, in passato era la Città più pulita della Sicilia.
Lo sai che una volta, al congresso del mio Partito, a Bologna, nel febbraio del 1990, giacchè non c’era posto, nel centro storico, abbiamo lasciato la macchina con una sola ruota sulle strisce pedonali: l’abbiamo recuperato preso il deposito dei vigili urbani. Fai un giro a Enna, e osserva quante macchine ostruiscono i passaggi per le carrozzine degli invalidi, quante macchine parcheggiate sulle panchine, anche dove la carreggiata è sufficiente, e non solo…per non parlare del centro storico
E poi, l’ATO rifiuti, ATO idrico, Piano regolatore……
Ed anche altro. Ma non si tratta di fare l’elenco dei problemi. Si tratta di sapere se esiste una strategia per affrontarli:
Ato è acronimo di Ambito territoriale ottimale: dipende da come lo si gestisce, giacchè qualcuno dovrà raccogliere i rifiuti e distribuire l’acqua potabile: si tratta di non smentire il vecchio broccardo secondo cui nomina sunt conseguentia rerum: si tratta, come dice la cosa, di renderla ottimale e non come l’abbiamo subito.
Questo, ed altro che si può fare subito. Se c’è volontà, e una buona squadra di collaboratori, visto che il neo Sindaco non può fare tutto da solo; sapendo che questo può provocare impolarità. Ma la ricerca del consenso al ribasso, è l’inizio del degrado. Meglio i vecchi che sanno gestirlo meglio. Poi si possono elaborare i grandi progetti, sapendo che il Comune non può fare tutto, ma può dalla logica devastante della gestione del sottosviluppo…
Cioè….
rinunciando ad inseguire i finanziamenti, per grandi opere e infrastrutture, che poi si degradano perchè non ci sono i mezzi per la gestione; o per costruire Cattedrali nel desetro economico delle are interne della Sicilia.
Si referisce anche all?università?
Di questo dovremo organizzare una discussione ad hoc, essendo un argomento molto complesso. Invece penso che, con quel che i modesti mezzi e poteri gli consentono, bisognerebbe favorire un processo in direzione di agricoltura e turismo, sapendo che queste sono le materie prime di questa realtà, e sapendo, che non tutto, anzi molto poco dipende dal Sindaco.
Insomma, il neo Sindaco deve mantenere e rafforzare il consenso e infondere fiducia ?
Il consenso è fondamentale. Anche i regimi più autoritari, soccombono quando viene meno il consenso. Per fare questo, bisogna, tra l’altro, mantenere vivi la speranza e gli entusiasmi che si sono accesi in occasione di questa scommessa. Son come l’amor che move il sole e l’altre stelle.
on. Tanino Virlinzi
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