domenica , Maggio 19 2024

Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati

Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati

di Massimo Greco

alaIl collasso sociale, economico e culturale del nostro territorio è ormai dimostrato da tanti indicatori la cui elencazione finirebbe per annoiare anche gli statistici più curiosi. Uno di questi, che ha pure provocato qualche timida reazione in alcuni ambienti, è la scadente qualità delle Istituzioni e, di conseguenza, della classe dirigente preposta al governo delle stesse. Se la Sicilia sembra essere una delle regioni d’Italia che presenta i dati peggiori in questa direzione, le province di Enna, Caltanissetta e Agrigento, spiccano per essere quelle che contribuiscono ad irrobustire questo triste primato.

 

Se qualcuno nutrisse ancora dubbi, basterebbe metterlo a conoscenza di come quattro Istituzioni pubbliche – due Enti locali (ex Provincia regionale e Comune di Enna) e due Scuole (Istituto d’Istruzione Superiore Napoleone Colaianni e Istituto comprensivo Santa Chiara) stanno curando i diversi interessi pubblici alla cui cura sono preposti per legge. L’ex Provincia regionale (oggi sostituita dal libero Consorzio comunale) mentre non riesce ad assicurare più gli impegni finanziari fino a ieri assicurati per il funzionamento delle Scuole di 2° grado grazie alla brillante riforma dell’ente intermedio messa in atto dall’Assemblea Regionale Siciliana, rischia anche di vedersi revocare il finanziamento dei lavori di ristrutturazione e adeguamento sismico dell’immobile di Valverde adibito a Liceo delle Scienze Umane e Liceo Musicale già appaltati e consegnati all’impresa aggiudicataria per l’ostruzionismo dell’Istituto Napoleone Colaianni che, fino a qualche giorno addietro, si è rifiutato di trasferirsi nei locali dell’ex Liceo linguistico di Enna-bassa, paradossalmente richiesto dalla medesima dirigenza pro-tempore. Dal canto suo, l’Istituto Napoleone Colaianni, invitato fin dal dicembre 2015 dagli Uffici tecnici del libero Consorzio comunale a lasciare gli immobili di Valverde adibiti a Liceo delle Scienze umane e Liceo Musicale, solo nei giorni scorsi, e solo dopo una serie a raffica di diffide, ha deciso di lasciare i locali per trasferirsi nei locali del Via Roma affiancando il Liceo Classico.

 

Il Comune di Enna, anch’esso messo anzitempo al corrente della necessità di trasferire la Scuola dell’infanzia, che ancora oggi continua ad utilizzare il piano terra del medesimo immobile di Valverde oggetto dei programmati lavori, in altra sede, si è limitata a sperare di poter utilizzare i locali della parte nuova dell’immobile di Valverde non interessata dai programmati lavori, sicuro di poter contare sulle cinque aule necessarie alle attività didattiche.

 

Ora, in un Paese normale in cui le Pubbliche Amministrazioni funzionano con l’ordinario uso della diligenza, e in cui l’istituto della “conferenza dei servizi” non è un pratica funebre dalla quale sfuggire il più possibile, tutti gli adempimenti correlati alla necessità di programmare l’attività di manutenzione degli edifici scolastici sarebbero stati curati nel periodo estivo e comunque prima dell’avvio dell’anno scolastico. Dalle nostre parti invece non è così, i mesi di luglio e agosto dell’anno corrente sono trascorsi infruttuosamente nonostante le diffide pervenute sul tavolo dei Responsabili scolastici nei mesi di aprile e maggio 2016, per arrivare puntualmente a porsi concretamente il problema connesso alla galassia della sicurezza sui luoghi adibiti ad attività scolastiche solo in questi giorni, generando fisiologici disservizi su tutto il sistema scolastico (turnazione della docenza, precarietà negli studenti, instabilità nei genitori, intasamento della Via Roma, difficoltà di parcheggio delle auto, ecc…).

 

Per concludere “in bellezza”, la Scuola dell’Infanzia è rimasta senza acqua da due giorni e per cause certamente non addebitabili all’Ente gestore del servizio idrico. A quanto pare, il Libero Consorzio comunale, è stato costretto ad interrompere i contratti d’utenza a seguito delle ordinanze di inagibilità emesse dagli Organi tecnici a ciò preposti. Il tutto aggravato da una totale assenza di adeguate informazioni.

 

Orbene, poiché siamo stanchi di assistere a questo triste e indecoroso “balletto di competenze” tra chi è preposto (e remunerato attraverso la fiscalità generale e locale) alla cura dei nostri interessi, e considerato che la ricerca di cause sociologiche porterebbero solo ad individuare responsabilità di sistema, impallidendo responsabilità individuali che, invero, emergerebbero all’evidenza, attraverso l’accensione di mirati riflettori su tutta la vicenda, ci riserviamo, nella qualità di cittadini/contribuenti/genitori, di denunciare alla competente Autorità Giudiziaria eventuali fatti che dovessero nei prossimi giorni assomigliare all’ipotesi delittuosa dell’interruzione di pubblico servizio.

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