Aria presidenziale

Prodi, Amato, Finocchiaro, no Finocchiaro no perché un altro comunista al Colle proprio non si può sentire. La Russa andrebbe meglio? Tollerante, rispettoso, schietto. Un attimino omofobo però tanto simpatico, sennò Gasparri, meglio Gasparri oppure ritocchiamo l’inutile limite d’età e mettiamoci Renzi così da uno e trino l’Italia la salva di sicuro. L’elezione del capo dello Stato è un apostrofo rosa fra le parole: crisi e ingovernabilità cronica e dunque al totopresidente ci giochiamo pure noi. Dai! Così per un poco non ci pensiamo ai problemi veri e soprattutto distogliamo lo sguardo dalla miseria degli onorevoli elettori. Ci fu il tempo delle candidature annunciate e rispettate Cossiga, Carlo Azeglio Ciampi, ma loro non avevano l’euro, Draghi e soprattutto Salvini: Noi con Salvini è il suo nuovo movimento, ma noi chi? Romano Prodi dopo i 101 nega urbi et orbi la sua possibile candidatura, la Lanzillotta non si esprime e neppure la Pinotti. Casini ci può stare: è diventato un senza partito, veste sempre di scuro e piace a dissidenti e ortodossi. Veltroni, Fassino, Grasso chi sarà il nuovo presidente? Al Vaticano hanno proposto il Papa avanzato, ma temo che la cosa non passerà, dopo il pugno materno, il calcio nelle terga e i limiti procreativi il clima è teso, ma il popolo chi vuole? Il cosiddetto popolo chi vedrebbe bene al Colle? Un aitante cinquantino finto-plebeo, che sciolti i freni inibitori fa passare per rivincita degli umili e per rifiuto del perbenismo una dozzinale maleducazione? Camuffando l’inconsistenza dei contenuti con simpatiche battute incomprensibili a gufi e megere? Ma la Merkel non potrebbe ripristinare l’asse Roma/Berlino e con un part- time cercare di miracolarci?


Gabriella Grasso