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Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati. Parte 6°

Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati. Parte 6°

di Massimo Greco

 

alaTanto tuonò che piovve! E così, dopo avere a lungo desiderato una “conferenza di servizi” tra tutte le Istituzioni interessate alla questione della chiusura del complesso immobiliare di Valverde con particolare riferimento al destino della Scuola d’infanzia, la decisione è stata presa: anche tale Scuola deve immediatamente sospendere le propria attività non potendo più utilizzare locali di un immobile dichiarato inagibile. In sostanza, dalla “conferenza di servizi” indetta dal Comune di Enna non è emersa una soluzione per evitare i disagi alla Scuola d’infanzia ma, paradossalmente, per generarli, atteso che alla necessità di far cessare le relative attività didattiche per evidenti motivi di sicurezza non è seguita una soluzione immediata per trasferire in una sede idonea i 70 bambini presenti. Ma vi è di più, mentre trapelava l’ipotesi di enucleare la parte nuova dell’immobile dall’ordinanza di inagibilità totale, tramontava l’aspettativa del Comune di Enna di poter contare su detta disponibilità per dotare la Scuola dell’infanzia di locali alternativi e idonei a quelli oggetto di ordinanza. I Tecnici dell’ex Provincia non hanno infatti fatto mistero, nella positiva ipotesi di svincolare l’edificio di nuova realizzazione dalle prescrizioni dettate dalle norme di sicurezza, di riassegnare detti locali al Liceo musicale, condizionandone in difetto il numero delle aule.

Bene, in attesa di comprendere meglio l’operato dei Tecnici dell’ex Provincia che pure si erano impegnati alla redazione di una bozza di protocollo d’intesa con Comune e Istituto comprensivo Santa Chiara per consentire alla Scuola d’infanzia di spostarsi sulla medesima parte nuova dell’immobile Valverde, il caos è presto servito. Da domani sabato 15 ottobre, 70 bambini non potranno più frequentare la propria Scuola nel pieno delle rispettive attività didattiche, i relativi genitori-lavoratori entreranno in crisi per evidenti ragioni lavorativo-organizzative e i docenti (almeno due per aula) rischieranno pure di andare in eccedenza.

C’è chi ha scommesso sul triste epilogo di questa vicenda, prefigurando siffatto scenario apocalittico in tempi non sospetti visto che Scuola d’infanzia e Comune erano stati avvertiti e invitati ad adoperarsi dallo scorso dicembre 2015. Del resto, ammesso che i Tecnici dell’ex Provincia hanno realmente “giocato con due mazzi di carte”, è evidente che dovendo scegliere tra due Istituti scolastici a cui affidare l’uso di propri edifici scolastici, deve necessariamente optare per quelli d’istruzione secondaria per i quali vige uno specifico obbligo normativo.

Il “cerino in mano” è quindi rimasto all’Ente locale obbligato per legge a dotare la Scuola d’infanzia di idonei locali: il Comune di Enna. Il Comune, come già detto messo anch’esso anzitempo al corrente del problema, ha sbagliato a fare affidamento su locali non propri ma, come più volte detto, avrebbe dovuto provvedere attraverso un’attenta e solerte valorizzazione del proprio patrimonio immobiliare scolastico. E poiché al danno segue spesso la beffa, ironia della sorte ha voluto che fosse proprio il Sindaco ad ordinare in data odierna la chiusura della Scuola d’infanzia pur sapendo che i propri Uffici non sono stati in grado di programmare una concreta alternativa immobiliare.

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