domenica , Maggio 19 2024

Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati. Parte 8°

Enna. Liceo delle Scienze Umane e Scuola dell’infanzia sfrattati.
Parte 8°

di Massimo Greco

 

ala….e cinque! Ad oggi sono già cinque i giorni di sospensione dell’attività scolastica della Scuola dell’infanzia sfrattata dai locali di Valverde. Disagi senza fine per i bambini e per i genitori costretti a trovare momenti ludico-ricreativi alternativi in attesa che si possa ripristinare la “normalità”. E’ infatti proprio la “normalità” che ha cambiato volto in una città in cui a crollare non sono stati solo il ponte della cosiddetta panoramica e, più recentemente, il Viale Caterina Savoca, ma anche quei ponti culturali e identitari che fanno la differenza tra una borgata e una comunità.

Una comunità degna di questo nome è tale quando si ha consapevolezza del valore collettivo degli interessi pubblici presenti e quando coloro, alla cui cura sono preposti, sono all’altezza del compito. L’interesse pubblico non è infatti una semplice sommatoria di tanti interessi individuali ma ha una sua autonoma consistenza valoriale che varia al variare del grado di civiltà. Maggiore è il grado di consapevolezza di ciò che appartiene a tutti, minore sarà il grado di “separazione” (parafrasando la canzone di Francesca Michelin) tra società civile e società pubblica.

Orbene, in una comunità in cui si chiudono le Scuole per fare dei lavori di ristrutturazione in piena attività scolastica, in cui la Prefettura non riesce più a far sedere attorno ad un tavolo le diverse Istituzioni pubbliche, in cui le strade di accesso alla città sono diventate discariche di materassi, in cui non bastano cinque sentenze del Giudice di Pace per sospendere l’illecita riscossione in bolletta della “partite pregresse; in cui i contrattisti dell’ex Provincia non percepiscono più alcuna remunerazione, in cui si realizzano una residenza universitaria nella zona alta di Enna (Domus Kore) e un edificio a carattere socio-sanitario a Pergusa (ex CISS) per poi lasciarli in stato di abbandono, in cui non si riescono più ad assicurare i servizi di trasporto scolastico dei disabili delle Scuole secondarie, in cui non si riesce ad approvare la revisione di un Piano regolatore scaduto nel lontano 1989, in cui non si riesce ad aprire al transito neanche la strada di servizio perimetrale al circuito automobilistico di Pergusa, in cui il Museo Alessi ha chiuso le proprie porte ai visitatori da almeno 15 anni, in cui il restauro del Castello di Lombardia non risulta ancora ultimato e quello del Palazzo delle Benedettine neanche avviato, in cui l’Università Kore stenta inspiegabilmente a prendere le redini di un’urgente progettualità a difesa delle aree interne, in cui la città di Enna ha perso non solo lo status ma, soprattutto, l’autorevolezza di capoluogo di provincia, in cui alcune forze politiche sembrano più animate dalla ricerca di rivincite elettorali che dal contribuire alla soluzione dei problemi cittadini, interrompere un pubblico servizio, lasciando a casa 70 bambini è diventata “normalità”.

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